Il ventaglio giapponese

Il ventaglio giapponese rientra fra gli oggetti più iconici appartenenti agli usi e costumi della tradizione nipponica e vanta una forte presenza millenaria nella cultura del Paese Sol Levante. Costruito con materiali che lo rendono leggero, facilmente maneggiabile e portatile, oltre a essere utilizzato per rinfrescarsi nelle giornate estive, ha importanti funzioni ornamentali, accessoriali e comunicative.

Realizzazione del ventaglio giapponese

Il processo per realizzare il ventaglio giapponese è un’arte che richiede molta cura e precisione: è solitamente realizzato con materiali quali carta Washi o seta su un telaio in legno di bambù, le cui stecche vengono legate tra loro con filo di seta o corda di bambù, per renderlo flessibile e resistente. Le decorazioni, realizzate con inchiostro nero, raffigurano per lo più immagini naturalistiche e vivaci motivi floreali.

Origini del ventaglio giapponese

Come abbiamo visto in questo nostro articolo precedente, sebbene non si conosca con esattezza né la data nascita del ventaglio giapponese né chi l’abbia inventato, la prima testimonianza della sua comparsa sembrerebbe risalire al VI secolo d.C., durante il periodo Heian, quindi ben un millennio e mezzo orsono!

Al contrario di ciò che si pensa, il ventaglio giapponese non nacque per lo scopo che gli si attribuisce oggi, ovvero sventolarlo in prossimità del volto per rinfrescarsi (la carta era al tempo un bene estremamente prezioso, per cui non veniva sprecata in questo modo). In principio, il ventaglio giapponese fungeva principalmente da manoscritto. I monaci e i funzionari pubblici scrivevano annotazioni sulle sottili strisce di legno dell’oggetto, che spesso erano unite insieme per formare una sorta di quaderno di legno a forma di semicerchio, facilmente trasportabile una volta chiuso.

Nel corso del periodo Heian, l’uso della carta iniziò a diffondersi, per cui il ventaglio giapponese cominciò ad acquisire usi e significati che si estesero ai più svariati contesti: poteva essere usato come taccuino, segnaposto, porta fiori o come semplice tappetino su cui sedersi in ambienti esterni.

Col tempo, il ventaglio giapponese diventò a tutti gli effetti un accessorio, tanto che veniva usato sia durante la stagione estiva che quella invernale. Si iniziò, quindi, a decorarlo e personalizzarlo. Quello per le signore era spesso decorato con delicate raffigurazioni di petali di sakura, fiori e farfalle, mentre per gli uomini venivano scelte raffigurazioni di animali, piante, carpe o bambù.

Questo accessorio era per legge riservati alle sole classi sociali degli aristocratici e samurai, e, in base alla ricchezza del materiale impiegato, indicava la posizione sociale del proprietario.

ll ventaglio giapponese

Varianti del ventaglio giapponese

Il ventaglio giapponese esiste in innumerevoli tipologie, che si possono raggruppare in due macro versioni: Sensu (扇子) e Uchiwa (団扇).

Sensu

Il sensu, chiamato anche sensu-gata o ōgi, significa in lingua giapponese “ventaglio pieghevole” ed è il ventaglio giapponese con apertura a 120 gradi, dalla forma simile a quello occidentale.

Il sensu, in tutte le sue varianti, veniva utilizzato dai sacerdoti durante le cerimonie religiose e dalle dame della corte imperiale, oppure per rappresentare oggetti d’uso comune (come le sigarette) in spettacoli di danza e rappresentazioni teatrali. Viene inoltre impiegato come segnaposto durante la cerimonia del tè, ma nella sua versione metallica diventava anche un’arma da combattimento per i samurai in battaglia.

Il ventaglio giapponese

Nel galateo, l’uso corretto del ventaglio giapponese è fondamentale: tuttora, ad esso è delegata la manifestazione degli schemi comportamentali.

Ad esempio, il ventaglio giapponese fungeva anche da strumento di seduzione impiegato dalle donne come mezzo di comunicazione: oltre a nascondere il volto per rendersi misteriose, il modo e la posizione in il ventaglio giapponese veniva utilizzato veicolava messaggi “in codice” che gli uomini interpretavano come segnali sul corteggiamento.

Uchiwa

L’uchiwa, che in lingua giapponese significa “ventaglio fisso”, è il più antico fra i due ventagli e nasce in Cina. Questo tipo di ventaglio giapponese è caratterizzato da una forma meno riconoscibile da un occhio occidentale, ma che ricorda una racchetta da Ping Pong: la cornice, composta da più di 50 stecche di bambù (possono arrivare fino a 100, l’uchiwa più pregiato), ha un’apertura radiale di 360°.

Il ventaglio giapponese

L’uchiwa viene utilizzato dai monaci buddisti come ventaglio cerimoniale in occasione di celebrazioni, oppure durante i festival tradizionali, tra cui il famoso Bon Odori, che si tiene ogni estate per onorare i propri antenati e durante il quale le persone indossano abiti tradizionali e ballano intorno a una torre illuminata tenendo in mano i ventagli.

Nell’uso più contemporaneo, i diventano popolari articoli promozionali decorati con i loghi delle aziende che fanno svolazzare questi ventagli per le città.

Mentre l’uchiwa contemporaneo prodotto in serie è realizzato con materiali prontamente disponibili, come carta e plastica, l’uchiwa tradizionale fatto a mano è realizzato dagli artigiani con bambù inserito tra carta washi in un lungo processo che puoi osservare in questo video.

Oltre al tradizionale ventaglio a mano, esiste anche il ventaglio giapponese impiegato come elemento d’arredo o da collezione, che può essere realizzato con materiali pregiati, quali seta e oro, e decorato con disegni complessi e dettagliati, tra cui rappresentazioni di fiori, uccelli e paesaggi.

Il ventaglio giapponese: molto più di un oggetto

In conclusione, il ventaglio giapponese è uno strumento della tradizione che ha assunto molta rilevanza nella cultura di questo Paese. Oltre a essere pratico e decorativo, è anche un cimelio storico di grande valenza simbolica. Quindi non c’è dubbio che ancora oggi il ventaglio giapponese sia considerato parte importante di questa cultura e continui a essere utilizzato in molti contesti diversi.

È incredibile come nella cultura giapponese anche l’oggetto apparentemente più ordinario celi storie di tradizioni secolari! Questo è il bello della cultura giapponese: ogni cosa è pregna di simbologie.

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