L’importanza dell’incenso – Non solo in Giappone

L’incenso, un insieme di ingredienti mescolati tra loro che, dopo essere bruciati, emanano una fragranza, concetto semplice e per chi non conosce la storia dell’incenso giapponese, il tutto si potrebbe riassumere in queste poche righe.

Ma l’incenso ha una storia più articolata ed è utilizzato da millenni ormai, già i Sumeri, i Babilonesi e pure  gli Egizi .

In Giappone arrivò dalla Cina, e come ogni cosa che i giapponesi importano dall’estero, lo fecero diventare un’arte nazionale.

La storia

L’incenso, in giapponese “kō”, è arrivato dalla Cina sotto la dinastia Tang nell’epoca Asuka (538 – 710 d.C.) .

Inizialmente il bruciare incenso era limitato alle case dei nobili, che poi presero l’abitudine di profumare i propri Kimono con l’odore emanato dagli incensi bruciati.

Nel tempo però il bruciare incenso divenne una propria e vera arte, “kōdō”,che significa “via dell’ incenso”.

Nacquero perfino gare con giurie che premiavano la miscela che si sposava meglio con una poesia oppure a rappresentare una stagione un ambiente.

Nella seconda metà del periodo Edo il “kō”, venne introdotto anche nel teatro “Kabuki”, ed è così che iniziò ad entrare nella vita comune di tutti.

Nasce così l’idea che l’incenso non debba essere legato solo a rituali religiosi, ma che utilizzato come un piacere.

Materiali utilizzati per la creazione dei “kō”

Esistono due tipologie di incensi, quelli creati da più elementi e fragranze e quelli composti da un unico elemento naturale.

La prima tipologia nasce durante il periodo Heian, dove si univano vari ingredienti, spesso amalgamati con il miele, creando così delle palline che venivano poi bruciate per emanare la fragranza; questa tecnica è chiamata “takimono”.

Il secondo ceppo di creazione di incensi, più naturale come fragranze, nasce tra il periodo Kamakura e Muromachi  quando le fragranze di agarwood e sandalo, queste importate dalla Cina, presero piede nel mondo dei samurai e dell’aristocrazia.

Le profumazioni più conosciute, e direi anche più usate, sono appunto l’argawood, meglio conosciuto come agar, il sandalo,  lavanda e  cannella, per citarne alcuni.

L’incenso nelle pratiche religiose

L’incenso ha un ruolo fondamentale nelle pratiche religiose di tutto il mondo, in particolare in Giappone.

L’incenso viene utilizzato per diversi rituali, ad esempio nel Buddismo per per pulire il mandala durante le attività del Dharma nel tempio, e per il Budda stesso.

Nei vari luoghi di culto ci si imbatte spesso in decine e decine di incensi accessi, questo perché ogni fedele ne accende uno per purificarsi o purificare l’ambiente intorno a sé, e anche come omaggio alla divinità del tempio.

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